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Pubblichiamo il messaggio della Presidente di Donne Impresa Confartigianato Daniela Rader, in occasione della Giornata internazionale della donna.

Esattamente un anno fa, l’8 marzo segnava la vigilia di uno dei periodi più difficili per l’Italia: con il primo lockdown generale entravamo in una lunga fase di crisi e di incertezza nel corso della quale proprio il lavoro femminile ha pagato il prezzo più alto.

In un anno il mondo è cambiato. Ma noi, oggi, confidiamo che la data simbolo per le donne di tutto il mondo possa caratterizzare l’inizio della rinascita, del rilancio per le nostre vite e per le nostre attività d’impresa. Questo potrà avvenire anche grazie a noi, alla capacità di Donne Impresa Confartigianato di essere portavoce delle aspettative e delle potenzialità espresse dalle imprenditrici.

Con il coraggio e il pragmatismo che ogni giorno esercitiamo nel nostro lavoro, dobbiamo continuare a fornire il nostro contributo per imprimere una svolta alle politiche e agli interventi dedicati al lavoro delle donne e, in particolare, alle loro iniziative imprenditoriali.

In questi anni, abbiamo sentito tanti annunci, tanti impegni. Ora è davvero tempo di concretezza. Non possiamo permetterci ulteriori ritardi.

L’occupazione femminile deve essere realmente, nei fatti, al centro delle misure del Governo per uscire dalla crisi. Basti dire che l’Italia è leader in Europa per il maggior numero di imprenditrici, 1.510.000, ma contemporaneamente siamo agli ultimi posti nell’Ue per l’occupazione delle donne con figli e le condizioni per conciliare lavoro e famiglia: 49,5% a fronte di una media del 63,3% nell’Ue a 28. Significa che c’è molto da fare su più fronti tra di loro strettamente collegati.

Donne Impresa Confartigianato ha presentato una serie di proposte nelle quali chiediamo di investire sempre di più sulle donne e sulla famiglia, promuovendo l’imprenditoria femminile, al fine di incrementare la partecipazione al mercato del lavoro e colmare il gap dell’Italia con gli altri Paesi europei.

La crisi provocata dalla pandemia non concede alibi. È il momento di passare ai fatti e di utilizzare le risorse del Recovery Plan anche per azioni mirate a rafforzare la partecipazione femminile all’imprenditoria, incentivando la creazione di micro e piccole imprese. Ma non basta aprire un’azienda. Ne va sostenuta la tenuta sul mercato e la competitività con misure finalizzate a favorire l’accesso al credito e all’innovazione tecnologica, con interventi per promuovere la formazione delle competenze, la digitalizzazione, la diffusione della cultura d’impresa, il sostegno ai settori di punta del made in Italy.

Ci piacerebbe che una volta tanto si prendesse ad esempio il pragmatismo delle donne: dico questo perché anche i migliori provvedimenti devono poi “scaricare a terra” i loro effetti con procedure snelle. La semplicità e la rapidità di attuazione e la misurazione dell’efficacia dei provvedimenti, la capacità della macchina amministrativa di esercitare un’efficace programmazione e un’efficiente gestione delle misure sono condizioni indispensabili per sostenere davvero il contributo femminile all’economia italiana e colmare il gap rispetto agli altri Paesi europei.

Donne Impresa Confartigianato non farà mai mancare la capacità di proposta e l’impegno a monitorare la corrispondenza tra gli annunci e i fatti concreti.

Buon 8 marzo alle donne di tutto il mondo!

c.s.

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