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Il sindaco Marco Bucci: «È un investimento per tutta l’Europa. La diga non sarà inerte ma creerà energia e sviluppo per la città»

Genova. «La nuova diga di Genova è un’opera strategica fondamentale, un prerequisito perché tutto quello che stiamo costruendo a monte vada a sistema e possa essere sfruttato al cento per cento delle proprie possibilità: non farla renderebbe meno efficaci e produttive le grandi somme di denaro già investite per attrezzare una logistica a terra che nei prossimi anni sarà competitiva con le migliori logistiche d’Europa. Penso al Terzo valico, alla moltiplicazione dei binari in porto nel bacino di Sampierdarena e in altre aree portuali, al potenziamento della Stazione marittima per le crociere. Mi auguro che la realizzazione cominci il più presto possibile, anche per dare sostanza al Recovery fund: da un lato è necessario stabilire con esattezza dove investire i soldi, dall’altro dobbiamo dare al paese la possibilità di realizzare le opere finanziate in un tempo ragionevole. Ce lo chiede l’Europa, ma ce lo chiedono soprattutto il buon senso e la situazione della nostra economia, che non consente di perdere ulteriore tempo soprattutto per opere strategiche come questa: il porto di Genova compete con i porti del mondo e il mondo non ci aspetta». Lo ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti intervenendo al dibattito pubblico sul dossier di progetto per la nuova diga foranea del porto di Genova.

«La corsa all’efficientamento del nostro sistema economico – ha proseguito – riguarderà non solo l’Italia e l’Europa ma tutto il mondo: stare sul pezzo nei tempi giusti ci consentirà di partire allo stesso livello degli gli altri paesi o anche, auspicabilmente, prima di altri e quindi giocarci la grande partita della ripresa. Si tratta di obiettivi ampiamente condivisi dalle forze politiche e sociali della città e dagli stakeholder del porto. Essere qui oggi ha un significato anche simbolico: è partita da pochi giorni la più grande campagna di vaccinazione che abbia mai interessato il nostro paese, che speriamo ci dia presto la possibilità di tornare a ragionare su orizzonti più a lungo termine. La guerra quotidiana di questi mesi contro il virus non ci ha distolto dal programmare anche quest’opera: è un segnale di maturità del sistema e di ottimismo per il futuro».

«Ringrazio – ha concluso – chi ha lavorato con grande passione per far partire quest’opera. Stiamo vivendo un momento storico per la nostra città e la nostra regione».

Il dibattito pubblico. Tre proposte per un investimento di oltre 1 miliardo.

Da un miliardo a 1,3 miliardi di euro di investimenti e tre progetti tra i quali scegliere: al via il dibattito pubblico sulla nuova diga di Genova. L’infrastruttura permetterà di accogliere le mega navi da 400 metri estendendo la diga dagli attuali 200 metri di larghezza a circa 800. Un’analisi del mercato dei trasporti marittimi, condotta nell’ambito del progetto di Fattibilità tecnica ed economica del progetto, sostiene che la quota del traffico marittimo mondiale trasportata su navi che oggi non possono essere accolte nel porto di Genova sia destinata ad aumentare nei prossimi anni e decenni. Il dibattito pubblico, che per la prima volta si svolge in Italia dopo la legge che lo rende obbligatorio per opere di una certa portata, sarà seguito dalla progettazione e dai lavori: si prevede che l’opera sia finita entro otto anni.

Il sindaco Bucci

«La diga è un investimento per Genova, per la Liguria, l’Italia intera, il Nord Italia e l’Europa », ha detto il sindaco, Marco Bucci, nell’incontro di presentazione del dibattito pubblico nella Sala del Capitano di Palazzo San Giorgio, sede dell’autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. «Genova – ha proseguito – è la porta di ingresso del corridoio merci Reno-Alpi e come tale è la porta di ingresso di molte delle merci che vengono dall’asia e deve avere un nodo logistico di livello internazionale, che sia in grado di accogliere tutte queste merci e portarle verso nord».

Per Marco Bucci la diga non deve essere «una cosa inerte. Oltre a sbarrare le onde e a proteggere le navi, deve avere anche ricadute economiche per la città. Parlo di energia, parlo del fatto che ci possono essere pale eoliche molto basse che non rovinino vista e l’ambiente, e parlo del movimento delle onde che può creare energia. Ci stiamo lavorando, ne ho già parlato con l’architetto Renzo Piano».

Se sul piano energetico ci sono già dei progetti allo studio, il sindaco si è spinto a descrivere quella che ha definito una «suggestione ardita»: «Ho pensato anche a un percorso di tram, metropolitana, qualcosa che possa unire l’ovest all’est. Non diciamolo troppo forte. Ma è già successo, soprattutto in Olanda, che le grandi dighe siano vie di comunicazione. Non posso dire se succederà ma mi piace eccitare la fantasia dei più grandi architetti che ci sono qui a Genova, per far sì che si possano creare anche queste cose.»

In conclusione, il sindaco ha ricordato la figura dell’ingegnere De Ferrari: «120 anni fa aveva chiesto al governo di fare la diga perché la considerava strategica per il porto di Genova. Dal governo ha ricevuto picche e allora è andato dalla moglie, la Duchessa di Galliera, si è fatto dare un assegno e ha fatto la grande diga di Genova. Questo cosa vuol dire? Che i genovesi si sono pagati la loro diga con una visione strategica che è durata almeno 120 anni. Noi dobbiamo fare la diga che serva ai prossimi 30-40 anni, non deve servire solo oggi. Dobbiamo pensare in grande, in maniera aggressiva, non dobbiamo pensare al risparmio di 50 o 100 milioni ma dobbiamo pensare al futuro».

La presentazione

A Palazzo San Giorgio sono intervenuti, salutati dalPresidente dell’Autorità Paolo Emilio Signorini, il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, l’Ammiraglio Nicola Carlone, Direttore marittimo della Liguria e Comandante del Porto di Genova e di Marco Rettighieri, Responsabile di attuazione del “Programma Straordinario di investimenti urgenti” del Porto di Genova, e dalle relazioni tecniche di Antonio Lizzadro, Project Manager di Technital SpA e Responsabile della progettazione e di Andrea Pillon, Coordinatore del Dibattito Pubblico sulla realizzazione dell’opera. L’incontro si è concluso con l’intervento, in diretta streaming da Roma, del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli. Il ministro ha assicurato che i fondi messi a disposizione, 500 milioni di euro previsti dal Recovery Fund, «sono l’ipotesi di contributo all’Autorità di sistema portuale nel caso in cui la cifra intera dell’operazione si attesti intorno ai 750 milioni di euro. Ma se alla fine del percorso verranno scelte altre soluzioni progettuali con un costo maggiore, noi abbiamo già gli strumenti». De Micheli ha anche ricordato che, sulla Liguria, nei prossimi anni atterreranno circa 20 miliardi di investimenti alla voce infrastrutture.

Il dibatitto

Il dibattito ha lo scopo di presentare al pubblico il progetto della nuova diga e di raccogliere osservazioni e proposte per consentire al proponente dell’opera, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, di migliorare il dossier e di valutarne la fattibilità. Il percorso è aperto alla Città e a tutti gli stakeholders coinvolti ed è organizzato affinché tutti gli interessati possano ricevere una informazione completa sul progetto, chiedere e ottenere chiarimenti da parte dei progettisti, indicare criticità o temi da approfondire e proporre soluzioni migliorative. Il calendario di incontri di dibattito pubblico ha preso il via con l’incontro informativo di oggi 9 gennaio 2021, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, dove sono state illustrate al pubblico le finalità, gli obiettivi, le modalità organizzative e partecipative del dibattito, insieme a una presentazione sintetica del Dossier di progetto.

Quello di oggi 9 gennaio è stato il primo di una agenda di 4 appuntamenti pubblici online, aperti come detto alla cittadinanza e ai principali stakeholder coinvolti nella realizzazione del progetto, che si estenderà per tutto il mese di gennaio e per la prima settimana di febbraio. Si può prendere parte al dibattito in varie forme:

  • partecipando attivamente agli incontri, che per ragioni di sicurezza legate alle restrizioni da Covid-19 saranno organizzati in modalità online;
  • utilizzando il sito web del progetto, dove è possibile trovare le informazioni di dettaglio degli interventi e inviare richieste di chiarimento al coordinatore del dibattito pubblico o al proponente dell’opera;
  • presentando suggerimenti e proposte che saranno caricate, con una medesima veste grafica, sul sito del progetto alla voce “Quaderno degli attori”.

c.s.

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