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Due nuove gru green al servizio dei traffici merci su rotaia alla scalo ferroviario terminal Psa a Prà.

Genova. Due nuove gru di ferrovia, che vanno ad aggiungersi alle due già in esercizio, sono state inaugurate ieri mattina nel Parco ferroviario terminal Psa a Prà. Sono le macchine più leggere che esistono sul mercato e che permettono standard elevati di silenziosità, precisione nel lavoro e di produzione con consumi ridotti e pulpiti di comando con ergonomia sviluppata per migliorare la qualità di vita operativa del gruista.

Erano presenti insieme all’Amministratore delegato di PSA Italia, Giuseppe Danesi, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il sindaco di Genova, Marco Bucci e il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini.

Prosegue dunque, dopo il raddoppio del binario ferroviario di collegamento tra il Terminal e lo scalo di Genova Prà Mare di RFI di inizio anno, il programma di potenziamento del terminal del trasporto su ferro che, nel giro di qualche anno, consentirà di aumentare la movimentazione di container su sede ferroviaria dal 18 al 25 per cento.

La prossima tappa è l’aggiudicazione entro il 31 dicembre dei lavori per lo spostamento del viadotto stradale che consentirà di avere entro il 2023 sette binari da 750 metri legati al terminale del Terzo Valico.

«I cardini della nostra economia – ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci ruotano intorno porto, alla logistica, al commercio e al turismo. Su queste basi dobbiamo rilanciare il nostro futuro, nei prossimi cinque, dieci, quindici anni. Esiste un piano di investimenti importantissimo, pubblico e privato. Dalla nuova diga al Terzo Valico e a tutte le infrastrutture legate alla ferrovia. Portare il traffico merci su treno al 25% rappresenta un obiettivo fondamentale per fare di Genova una città ecosostenibile. Quello che serve è una visione generale e la nostra proietta Genova ai primi posti dei porti europei. Ma siamo in grado di competere con gli scali del Nord solo se ci dotiamo di infrastrutture adeguate. Ricordiamoci però che il porto lambisce la città e dobbiamo fare in modo che questo confronto non si tramuti mai in uno scontro ma in una vittoria di tutti. Per secoli città e porto si sono integrati a meraviglia, poi negli ultimi 150 anni si sono dati le spalle. Noi vogliamo fare in modo che il porto torni a far parte, nelle rispettive autonomie, della città».

c.s.

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