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Le cerimonie questa mattina alla presenza del sindaco Bucci, del presidente della Regione Toti e del presidente del Municipio 3 Ferrante.

Genova ha ricordato questa mattina le sei vittime dell’alluvione del 2011 nel decennale della tragedia e quella dell’esondazione del Bisagno nel 2014.

Le celebrazioni hanno preso il via alle ore 10 in piazza Galileo Ferraris, accanto al monumento commemorativo, con un evento organizzato dall’Istituto Comprensivo Statale “Marassi”.

È stata la dirigente scolastica Maria Orestina Onofri a ricordare quel tragico 4 novembre di dieci anni fa ed esprimere il bisogno della cittadinanza di Marassi e di Genova e della comunità scolastica di raccogliersi intorno alle istituzioni e ai parenti delle vittime per non dimenticare.

Erano presenti il sindaco Marco Bucci, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, la consigliera della Città Metropolitana di Genova Laura Repetto, il presidente del Municipio III Bassa Val Bisagno Massimo Ferrante, il console onorario dell’Albania Giuseppe Durazzo e rappresentanti delle istituzioni insieme al comitato Parenti delle Vittime.

La dirigente ha ricordato anche Gioia Djala, una delle bambine che perse la vita e che frequentava proprio l’Istituto Marassi. Presenti anche le sue ex-compagne di classe.

Le autorità e i parenti si sono spostati all’incrocio tra corso Sardegna e corso De Stefanis dove, nei pressi della targa commemorativa, sono state deposte corone e fiori ed è stato osservato un minuto di silenzio.

Le cerimonie si sono concluse a Borgo Incrociati, all’incrocio con piazza Giambattista Raggi prima delle gallerie, con la deposizione di una corona seguita da un minuto di silenzio in memoria di Antonio Campanella, vittima dell’alluvione dell’ottobre 2014.

«Sono cambiate tantissime cose da quei giorni – ha detto il sindaco Marco Bucci non solo per le povere famiglie che hanno perso i loro cari, ma anche dal punto di vista dell’amministrazione che ha rivisto tutte le procedure di gestione degli allarmi». Accanto alle grandi opere, il sindaco ha ricordato l’importanza, per la mitigazione del rischio, delle nuove disposizioni per gestire al meglio le emergenze. «Ora abbiamo una procedura codificata secondo norme internazionali che lascia molto meno spazio alle decisioni dei singoli ma consente di fare le cose anche in caso di emergenza. Anche questa è una cosa che vogliamo dedicate alle vittime».

«Il modello Genova, prima che con il ponte, è iniziato con il grande piano di messa in sicurezza della città, con un lavoro congiunto e concorde delle istituzioni – ha detto il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti È stata una tragedia gravissima quella che colpì Genova e che ancora oggi è giusto ricordare. Ricordare chi non c’è più, e cosa ha sofferto questa città, ha spinto le istituzioni a reagire e oggi Genova è infinitamente più sicura»

c.s.

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