Operazione dei Carabinieri, arrestati i mafiosi Carmelo e Domenico Sciglitano
Questa notte a Loano e Cisano sul Neva, i Carabinieri delle Compagnie di Albenga e Alassio, coordinati dal Comando Provinciale di Savona, hanno arrestato Carmelo e Domenico Sciglitano.
Questa notte a Loano e Cisano sul Neva, i Carabinieri delle Compagnie di Albenga e Alassio, coordinati dal Comando Provinciale di Savona, hanno arrestato Carmelo Sciglitano, classe ’82, originario di Seminaria (RC) ma domiciliato a Loano, e Domenico Sciglitano classe ’74 di Palmi e domiciliato a Cisano sul Neva, in esecuzione di ordine di carcerazione, emesso dalla Suprema Corte di Cassazione, dovendo scontare sette anni e mezzo di carcere il primo e cinque il secondo, per il reato di associazione mafiosa.
I militari che tenevano sotto sorveglianza i due mafiosi da alcune settimane proprio per evitare che si dessero alla fuga, sono entrati in azione nella notte. I due sono stati sorpresi nel sonno e non hanno opposto alcuna resistenza. Per loro sono scattate le manette e sono stati condotti nel carcere Marassi di Genova.
Carmelo e Domenico Sciglitano, appartenenti alla cosca “Sciglitano-Bruzzaniti” di Seminara (RC), erano stati arrestati nel 2010, nell’ambito dell’operazione “Cosa mia” condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, relativa alle infiltrazioni nella costruzione del macro lotto di ammodermamento della A3. L’indagine aveva interessato la più ampia compagine ‘ndranghetista delle cosche Gallico-Bruzzise-Morgante e Sciglitano di Palmi e Seminara ed aveva portato nel 2010 ad un blitz che vide l’arresto di 40 persone.
Gli investigatori accertarono che i cantieri della “A3” continuavano ad essere stretti nella morsa delle organizzazioni criminali, che imponevano una tangente del 3% sugli appalti quale corrispettivo per la “sicurezza”. Una tassa che i clan imponevano con un rosario di furti e danneggiamenti e le grandi imprese accettavano di pagare senza troppi problemi.
Nel 2013, la condanna in primo grado a 15 anni, che è stata confermata in appello nel 2015 e dalla suprema corte di cassazione l’11 ottobre scorso.
L’operazione “Cosa mia” portò anche all’arresto di Santaiti Carmine Demetrio, ritenuto responsabile dell’omicidio di Ditto Carmelo (avvenuto a Seminara nel 2006). Quest’ultimo era stato arrestato nel 2005 dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Imperia e dalla Stazione di Diano Marina, poichè, latitante, si nascondeva a Diano Castello (IM). Al momento del fermo l’uomo era insieme a suo cugino Antonio De Marte di Diano Marina (IM), arrestato per favoreggiamento della latitanza.
Questa operazione dei Carabinieri di Albenga, conferma ancora di più il legame stretto tra le cosche della ‘ndrangheta calabrese reggina e alcuni personaggi residenti in provincia.
c.s.
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