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Albenga. I Carabinieri della Compagnia di Albenga questa mattina hanno eseguito una misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di Albenga, con l’applicazione della misura patrimoniale della confisca dei beni. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Genova, su richiesta della Procura della Repubblica di Savona che ha recepito pienamente le risultanze investigative prodotte dai Carabinieri sul conto una donna 59enne, M. D C, residente ad Albenga. Il lavoro dei Militari ha avuto la pretesa di dimostrare come la stessa fosse socialmente pericolosa e vivesse abitualmente con i proventi della attività delittuose.

Nel corso del tempo, la donna, che non ha mai avuto un lavoro, ha commesso numerosissimi reati, soprattutto furti e le odiosissime truffe in danno di persone anziane, collezionando un numero impressionante di condanne. In particolare dal 1983 al 2018 è stata condannata 31 volte (il primo reato lo ha commesso appena ventenne). Inoltre sono pendenti nei suoi confronti altri procedimenti penali. La maggior parte di questi reati ha riguardato svariate truffe in danno di persone anziane che le donna ha commesso in tutta la provincia di Savona ed alcuni paesi della provincia di Imperia, con il consueto e ormai noto sistema di spacciarsi per impiegata del gas o della luce o addetta delle poste ecce cc. È stata anche condannata per altri reati di ricettazione, falso, evasione, guida di veicoli con targhe contraffatte.

Il lavoro certosino dei Carabinieri sullo stato patrimoniale e sulle movimentazioni bancarie, con l’esame di migliaia di documenti contabili, ha evidenziato che pur non avendo mai dichiarato redditi da lavoro dipendente, la donna ha movimentato negli anni un rilevante flusso di danaro per un ammontare di circa 300.000 euro. Un giro vorticoso di soldi tra numerosi conti correnti bancari, conti e libretti postali.

Ha inoltre acquistato moltissime autovetture ed alcuni terreni poi rivendute e ha investito danaro in buoni fruttiferi anche questi nel tempo riscossi. Un terreno, oggi confiscato, era stato fittiziamente intestato alla figlia per evitare che fosse individuato tra i beni da sottoporre a provvedimento.

I militari hanno dimostrato che tutta questa ricchezza accumulata è stata soprattutto il frutto delle truffe in danno di persone anziane.

La Procura della Repubblica di Savona prima e il Tribunale di Genova poi, hanno accolto pienamente le evidenze prodotte dalla Compagnia di Albenga disponendo la confisca dei seguenti beni, eseguita questa mattina:

  • libretti postali;
  • buoni fruttiferi;
  • buoni dematerializzati postali;
  • terreno agricolo il Albenga.

La donna, sottoposta anche alla misura di prevenzione personale per 5 anni, dovrà fissare la propria dimora in Albenga, non potendosene allontanare; non associarsi a pregiudicati; restare in casa dalle 20 alle 6 del giorno successivo; presentarsi periodicamente dai Carabinieri.

c.s.

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