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La Guardia Costiera di Loano ha coordinato le operazioni di recupero del relitto dello yatch incendiato e affondato in porto lo scorso 2 ottobre.

Loano. Sono state avviate questa mattina, per concludersi nel primo pomeriggio, le operazioni di recupero del MY LADY VANILLA, yatch di 30 metri di lunghezza affondato nel porto di Loano lo scorso 2 ottobre 2020 a seguito di un violento incendio. Nel rogo, le cui cause sono ancora in via di accertamento, non era, per fortuna, rimasta ferita o intossicata nessuna persona.

Il bacino portuale interessato dalle operazioni era stato interdetto con ordinanza emanata negli scorsi giorni dal Comandante del Porto di Loano e oggi personale dipendente dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Loano Albenga, oltre ad un mezzo navale della Guardia Costiera di Loano – il battello pneumatico GC A09 – hanno operato per garantire la sicurezza in mare e affinché tutte le operazioni si svolgessero in maniera ordinata.

Le complesse operazioni presentavano sin dall’inizio numerose problematiche tecniche a causa della posizione dell’imbarcazione e soprattutto delle conseguenze dell’incendio, che aveva bruciato gran parte dell’opera viva della nave. A tutto ciò si aggiungeva il pericolo di inquinamento dovuto al materiale bruciato e al combustibile ancora presente a bordo, per fortuna scongiurato grazie all’intervento, nell’immediatezza dell’evento, della Società Marina di Loano, concessionaria del porto e successivamente della ditta incaricata dall’armatore a seguito di diffida emessa dal Capo del Compartimento Marittimo di Savona, ai sensi della Legge 979 del 1982.

In questi quasi quattro mesi, sotto il coordinamento dell’Autorità Marittima di Loano che ha curato la complessa fase istruttoria dal punto di vista tecnico-amministrativo, hanno incessantemente operato le squadre dei sommozzatori per preparare il relitto ad essere sollevato e in particolare per scongiurare la presenza di materiale inquinante o di combustibile ancora a bordo.

In data odierna, accertato che tutto fosse pronto e che ci fossero le condizioni per il sollevamento, il relitto è stato lentamente riportato in galleggiamento attraverso l’utilizzo di un pontone da sollevamento con a bordo una gru da 60 metri d’altezza e svuotato con le idrovore, non senza difficoltà visto il peso raggiunto a seguito dell’allagamento.

Esperite le verifiche del caso per la messa in sicurezza, l’unità recuperata è stata sistemata su una chiatta galleggiante, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Marittima e dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Savona per il proseguo degli accertamenti tecnici mirati a definire le cause tecniche del sinistro, ancora in corso di definizione.

Sia oggi che in  questi mesi hanno operato in mare 6 mezzi nautici, tra i quali anche un mezzo antinquinamento, 30 uomini, tra cui 6 sommozzatori e sono stati stesi circa 400 metri lineari di panne assorbenti e galleggianti; tutte le fasi sono state attentamente vagliate, autorizzate e disciplinate dalla Guardia Costiera di Loano, che ha coordinato il tutto ponendo particolare attenzione alla tutela dell’ambiente marino e alla sicurezza della navigazione e degli operatori coinvolti.

Il tutto si è svolto con estrema professionalità e nel pieno rispetto delle vigenti disposizioni per prevenire il contagio da Covid-19 e anche in questi mesi, nonostante le restrizioni dovute al periodo emergenziale, sia la Guardia Costiera di Loano che tutti gli operatori hanno garantito il loro apporto per arrivare all’importante risultato raggiunto oggi in totale sicurezza.

Nei prossimi giorni continueranno invece le operazioni di verifica e bonifica dei fondali del porto di Loano in modo da scongiurare qualsiasi pericolo per la sicurezza e qualsiasi rischio di inquinamento dell’ambito portuale, in modo da ripristinare a pieno l’operatività e la funzionalità del porto.

«Un lavoro estremamente impegnativo, non privo di rischi, ma positivamente condotto grazie alla provata capacità di cooperazione tra tutti gli operatori intervenuti ai quali va il mio sentito ringraziamento per la professionalità e l’ottimo lavoro svolto sia nelle fasi preparatorie che in quelle molto complicate di sollevamento del relitto. Ora che abbiamo finalmente messo in sicurezza la zona e rispristinato, con non poche difficoltà, l’operatività di quella parte di porto, continueremo l’importante lavoro di verifica e di indagine sulle cause tecniche del sinistro» ha commentato il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Loano Albenga.

c.s.

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