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Addio a Davide Astori, capitano della Fiorentina, giocatore della Nazionale, e grande ex di squadre come Cagliari e Roma. Il difensore viola è morto nella notte, in un albergo di Udine, dove oggi alle 15 era in programma Udinese-Fiorentina, partita rinviata come tutte quella della serie A (sarebbe bello che in extremis anche i Dilettanti si fermassero per rispettare il lutto). A dare l’allarme che qualcosa fosse successo sono stati i compagni di squadra che non vedendolo scendere a colazione si sono insospettiti. Quando sono entrati in camera, non udendo alcuna voce dall’interno, Astori era giacente nel letto privo di vita. Per crudeltà del destino Astori ha dormito in una camera singola: in altre i giocatori viola erano in camere da due. Chissà, viene da domandarsi, se le cose sarebbero andate diversamente. E viene anche in mente per chi, come lo scriba, segue tutte le partite della squadra viola che domenica scorsa il difensore era stato vittima di uno scontro di gioco, cadendo a terra colpito di testa. Ma il suo pronto riprendersi non ha fatto venire in mente di possibili complicazioni. Il calcio dunque si è fermato, niente Genoa-Cagliari, niente Atalanta-Sampdoria e niente Milan-Inter. Ma è giusto così: quest’anno Astori era punto di riferimento della nuova Fiorentina, priva di tanti assi dopo le vendite dell’anno scorso.

Tanti i messaggi di cordoglio che stanno arrivando, non soltanto dal mondo dello sport per un grandissimo lutto che colpisce tutto lo sport italiano

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